Ars magica
Penne e matite, squadre e compassi,
Incensi e polveri, le coppe e le spade,
tra i suoi strumenti muove i suoi passi
Il Mago che si alza, il Mago che ricade,
Fa suoi i toni alti, fa suoi i toni bassi,
Nella destra il legno, nella sinistra il Tarocco,
Conosce le erbe, conosce pietre e sassi,
Le cui virtù lui usa assieme al tocco,
Per spianare ogni strada nella vita.
Così, traccia il cerchio, ed agita lo stocco,
Agita la mano, fa segni con le dita,
Poi dà della campana il magico rintocco,
Senza posa danza, la mente ormai stordita,
Da tanto movimento, dai fumi dell'incenso,
La cerimonia avanza, la cerimonia è ardita,
Riflette nello specchio il suo sguardo intenso.
Tra i vorticanti fumi, si agita qualcosa,
E' l'Elmo di Minerva, io lo so e lo penso,
Ma il Mago si agita, il Mago non riposa,
Il Mago, adesso, deve usare ogni suo senso.
Si parlano i due, si dicono ogni cosa,
Minerva acconsente, Minerva è divertita,
Sotto il segno della Croce, sotto il segno della Rosa,
La cerimonia ora è compiuta, la cerimonia ora è finita.
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