I NORMANNI
I.
Avanza veloce sul fiume la chiglia,
Mettete al riparo la vostra famiglia,
Sbarrate gli usci, chiudete le porte,
Giacché vi si appressa la nave della morte.
La luna è già alta, e l'acqua scintilla,
Si spezza e frantuma, è tutta in favilla.
Avanza la prora di legno intarsiato
Dei tristi predoni, inattesa sciagura,
Che ovunque il terrore hanno instaurato,
Che portan la nebbia, che segue sventura.
II.
Scintillano al Sole corazze lucenti,
Mentre la gente, che prega tra i denti,
Chiusa nei miseri tuguri sporchi,
In loro vede le torme degli orchi,
Deserto è il giorno, deserte le strade
Devastate ormai delle antiche contrade.
Scendono crudi dalle navi imponenti,
I volti decisi nel far strage grossa,
I volti decisi, i volti violenti,
Dall'occhio duro, dalla carne spessa.
III.
Si stagliano ora le navi ormeggiate,
Mentr'essi avanzano a spade sguainate,
Rimbalzano i raggi del Sol sulle lame
Che vengon da un Nord di Carestia e di Fame.
Gli usci forzati, le porte sprangate,
Il sangue a fiumi, le donne stuprate,
I fumi dei fuochi si innalzano ai cieli,
I fiori recisi, i divelti steli,
Ed or se ne vanno, nell'aurea mattina,
Disastro è rimasto, disastro e rovina.
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